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La nostra intervista ad Instapro.it

Aggiornamento: 5 set 2020


Linea di partenza di una pista per la corsa, la staffetta, la corsa a ostacoli di colore rosso

Abbiamo il piacere di proporvi l'estratto della nostra intervista dal titolo "Smart Home: come muovere i primi passi" appena pubblicata sul portale Instapro.it, la piattaforma digitale specializzata nel mettere in contatto persone che necessitano di eseguire lavori di ristrutturazione con i professionisti qualificati in grado di rispondere alle loro esigenze.

Trovate l'intervista completa con i contributi di altre Aziende del settore cliccando sul link.


Quando è nata la vostra impresa? Come si è evoluto il mondo della domotica negli anni dopo la vostra nascita?


Domoti-Care nasce nel 2014 quando la domotica era una disciplina ancora poco conosciuta in Italia soprattutto nell’ambito residenziale: il termine stesso risultava ai più ostico e poco comprensibile. In quel periodo i sistemi domotici erano costituiti, in genere, o da centraline proprietarie che mutuavano il modo di funzionamento dalle centrali antintrusione permettendo una semplice programmazione delle uscite, oppure sistemi basati su PLC, quelle più evolute ma complesse da programmare. La domotica basata su protocollo Konnex aveva poca applicazione nell’ambito residenziale in quanto piuttosto costosa.

In tutti i casi le smart-home erano percepite in genere come indirizzate prettamente ad un target di utenti facoltosi.


Nel corso degli anni i grandi marchi del settore hanno molto lavorato per proporre sistemi sempre meno costosi, applicabili ad ogni tipo di contesto abitativo, contribuendo ad avvicinare un pubblico più vasto. Ciò è valso anche per i prodotti certificati KNX che si sono distinti per la flessibilità delle soluzioni che consentono di realizzare.

I produttori di elettronica di consumo, creando nuove esigenze, contribuiscono oggi in maniera decisiva a rendere il concetto di casa intelligente alla portata di tutti, proponendo i loro prodotti smart anche nei supermercati dove possono essere visti e toccati con mano.

Se da un lato questo è certamente un bene perché contribuisce a diffondere nell’utente finale la conoscenza della materia, dall’altro mette erroneamente in competizione il mondo delle soluzioni professionali e quello dei sistemi fai da te.


Nell’arco degli anni si è purtroppo rilevata un’unica costante: la quasi totale assenza di soluzioni domotiche pensate per la disabilità e l’utenza fragile. Si potrebbe pensare che questo è un settore di nicchia nel quale non è remunerativo investire ma, se da un lato questa classe di utenti è quella che più di tutte può trarre vantaggio dalle implementazioni di home automation, dall’altro si pensi al progredire dell’età media della popolazione con un livello di salute sempre migliore e la conseguente durata della permanenza presso la propria casa sempre più lunga.

Le persone disabili e anziane saranno i prossimi maggiori fruitori delle tecnologie per lo smart living

Nel corso dei prossimi decenni saranno milioni gli utenti nel nostro Paese che potrebbero trarre giovamento da soluzioni domotiche caratterizzate da una usabilità specificamente pensata per loro.

Domoti-Care si distingue per la capacità di realizzare sistemi domotici destinati ad utenti paraplegici e tetraplegici, non vedenti o con medie o lievi disabilità cognitive e intellettive grazie all’uso di un supervisore domotico dotato di interfaccia grafica completamente personalizzabile sulla base delle abilità del Cliente. Inoltre l’integrazione dell’impianto domotico con il sistema Google Home permette a chiunque di controllare ogni funzione della casa tramite comandi vocali, anche quando si è fuori: dalla climatizzazione all’antifurto, dalla televisione alle automazioni di porte, finestre e tapparelle.


Quali sono i contributi che possono portare le IA insieme ai dispositivi smart nelle case di oggi e in quelle di domani? Come sarà l’evoluzione?


La domotica già oggi può controllare i nostri ambienti di vita in modo a noi del tutto trasparente rispondendo in maniera autonoma ad input di varia natura, quali ad esempio l’eccessivo o il ridotto livello di luminosità che porta a regolare l’intensità dell’illuminazione delle lampade o ad azionare tende e tapparelle, la ridotta salubrità dell’aria di un’aula universitaria con la conseguente attivazione del sistema di ventilazione meccanica, del sistema di umidificazione e di regolazione della temperatura, ecc.


Con riferimento a quanto detto più sopra, tanto più un sistema domotico è aperto, tanto più consente la sua integrazione con apparati e tecnologie in grado di svilupparne le potenzialità e realizzare funzioni articolate e di alto valore aggiunto. In quest’ottica l’Internet of Things o ‘Internet degli oggetti’ e le recenti derivazioni sono sicuramente l’esempio più efficace. Ciascuno di noi, più o meno consciamente, già interagisce con l’Internet of Things perché utilizza quotidianamente gli impianti di climatizzazione, le automobili, i semafori intelligenti, alcune tipologie di lampadine, dispositivi per il fitness, gli elettrodomestici ecc. Questo elenco è assolutamente parziale se si pensa che ad oggi, gli oggetti connessi nel mondo sono circa 5 miliardi e si stima che tra 15-20 anni saranno almeno 200 miliardi, cioè una ventina per ciascun abitante del pianeta.

Attraverso l’IoT si andranno sempre di più ad incrementare le opportunità offerte dalle smart-home.

Si pensi ad esempio ad una sveglia connessa all’impianto domotico e ad Internet: come ogni mattina non solo disarma l’antifurto, comanda l’apertura automatica delle tapparelle, accende la macchina del caffè e attiva l’impianto audio per un risveglio meno traumatico ma, ricevendo dal web le informazioni sul traffico il ‘tocco veramente smart’ fa sì che tutte queste azioni vengano anticipate in caso di ingorghi sulla strada per l’ufficio.


I termostati intelligenti possono apprendere le abitudini degli occupanti della casa, gli orari in cui sono presenti, quali locali vengono vissuti maggiormente, le temperature preferite nell’arco della giornata. Senza che sia necessario programmarli essi possono gestire la termoregolazione in modo autonomo con notevole risparmio energetico.

Attingendo al settore industriale nel quale questo approccio è già consolidato, un elettrodomestico capace di imparare le abitudini d’uso potrebbe richiedere autonomamente la sostituzione di un filtro prima che si verifichi un guasto, ordinare il detersivo che sta per terminare, ecc.


Si diceva che una smart-home collegata in rete dà maggiore sicurezza agli occupanti e questo è tanto più vero se si tratta di persone anziane o in condizioni di fragilità: rilevatori biometrici applicati al corpo e sensori distribuiti nell’abitazione non solo permettono di conoscerne istante per istante lo stato di salute ma evidenziano in tempo reale se sono in corso eventi pericolosi quali una caduta, anomalie quali una variazione rispetto alle attività quotidiane, se si è acceduto ad un locale potenzialmente pericoloso per la presenza di scale e così via. Un parametro vitale fuori dalla norma può così essere immediatamente notificato al medico curante mentre il mancato rientro a letto nelle ore notturne allerta il servizio di assistenza domiciliare che troverebbe la porta d’ingresso già aperta.


Come approcciarsi la prima volta: i passi da fare


Qualunque sia l’esigenza attuale che spinge un Cliente a guardare alla domotica quale soluzione impiantistica professionale per la propria casa, sono due i consigli che solitamente ci sentiamo di dare.




Il primo consiglio: affidarsi a professionisti della domotica

In Domoti-Care, per esempio, abbiniamo ad elevate competenze tecnologiche e di prodotto la capacità di ascoltare le richieste del Cliente e di tradurle in soluzioni efficaci. Un bravo professionista costituisce per il Cliente un partner consulenziale e di fiducia, capace anche di tenerlo con i piedi per terra a fronte di richieste esageratamente spinte.


Un altro aspetto molto importante riguarda il fatto che il progettista e l’installatore devono ‘parlare la stessa lingua’ e condividere un approccio alla predisposizione degli impianti che è piuttosto diverso rispetto a quello tradizionale. Infine, realizzare un impianto domotico professionale non significa, banalmente, per fare un esempio, implementare attraverso una tecnologia diversa e più costosa l’accensione di una lampada o l’attivazione dell’impianto di riscaldamento. Per fare ciò tanto varrebbe realizzare un impianto tradizionale oppure affidarsi a soluzioni domotiche fai da te. Fare domotica, piuttosto, significa mettere in relazione funzioni, dispositivi e sistemi di natura diversa facendoli cooperare tra loro per dare origine a nuove funzionalità, dotate di migliori performance e con un alto valore aggiunto per il Cliente. Si pensi ad esempio alla grande differenza esistente tra queste soluzioni:

  • Irrigare il giardino con la canna dell’acqua quando ho tempo o mi ricordo

  • Irrigare il giardino impostando un timer

  • Irrigare il giardino quando i sensori di umidità del terreno ne segnalano l’esigenza

  • Irrigare il giardino sfruttando i sensori di umidità nel terreno e una stazione meteo

  • Irrigare il giardino sfruttando i sensori di umidità nel terreno e un sistema di previsioni del tempo.

Per la tua casa intelligente punta sulle soluzioni tecnologiche aperte

Il secondo consiglio è quello di preferire una soluzione basata sulla tecnologia Konnex (KNX) poiché, essendo questo l’unico standard riconosciuto a livello mondiale per la domotica, garantisce, da un lato, la possibilità di realizzare impianti che combinano dispositivi di produttori diversi, dall’altro la loro totale compatibilità sia con quelli già installati, sia con quelli che saranno immessi sul mercato anche a distanza di anni.

Essendo così svincolato dalla linea di prodotto di un impianto monomarca e dalle logiche commerciali del suo produttore, il Cliente potrà operare nel tempo la completa intercambiabilità funzionale ed estetica dei dispositivi della sua casa intelligente e la loro sostituzione in caso di guasto.


Un catalogo di oltre 7.000 gruppi di prodotti marcati KNX e di oltre 100 Aziende produttrici a livello mondiale, consente di rispondere ad ogni tipo di esigenza, anche in caso di disabilità, e di realizzare soluzioni pressoché impossibili da ottenere attraverso la tecnica impiantistica tradizionale.


In abbinamento ad un sistema di supervisione della smart-home flessibile e potente, la soluzione risulterà unica e su misura, aperta alle nuove tecnologie e capace di rispondere alle nuove esigenze del Cliente con un considerevole incremento del valore dell’immobile e della resa dell’investimento.


Bonus ristrutturazioni: esistono anche per queste specifiche soluzioni? Se sì, come funzionano?


La domotica rientra tra le soluzioni impiantistiche in grado di ridurre i consumi e massimizzare il risparmio energetico. Come tale, negli ultimi anni, anch’essa è diventata oggetto delle detrazioni fiscali IRPEF. La misura attualmente in vigore, denominata Ecobonus 65% o Bonus Domotica e valida fino al 31/12/2019, prevede un rimborso del 65% di tutte le spese sostenute per l'acquisto e l'installazione di sistemi domotici che, attraverso il controllo a distanza, contribuiscono al risparmio energetico.


Nello specifico gli interventi devono riguardare gli impianti di riscaldamento, di climatizzazione e di produzione di acqua calda. Inoltre, è indispensabile che questi sistemi siano gestibili a distanza, cioè anche quando si è lontano da casa, consentendo l'accensione e lo spegnimento degli impianti, la verifica dei consumi, l’impostazione ed il monitoraggio della temperatura.


Requisiti fondamentali per poter accedere alla misura sono, inoltre, il documento rilasciato dalla ditta installatrice che attesta l'avvenuto intervento, ed il pagamento da effettuare solo mediante bonifico bancario che riporti le informazioni seguenti:

  • causale del versamento

  • codice fiscale di chi usufruisce della detrazione

  • codice fiscale o numero di partita IVA dell'impresa che ha effettuato il lavoro.

Le spese sono cumulabili nel corso dell'anno, fino al 31 dicembre 2019 e dovranno essere esplicitate nella prossima dichiarazione dei redditi. L'importo da detrarre dovrà essere suddiviso in 10 quote annuali di pari importo fino al tetto massimo di 100mila Euro.


Possono usufruire dell'Ecobonus 65% per la domotica tutti i contribuenti privati residenti e non residenti in Italia ed i contribuenti titolari di impresa con Partita IVA che, a qualunque titolo, possiedono l'immobile oggetto dell'agevolazione. La detrazione spetta anche ai familiari che convivono con la persona che detiene o possiede l'immobile oggetto dell'agevolazione fatta eccezione per gli immobili strumentali all'attività d'impresa, arte o professione. Pertanto il coniuge, i figli ed i parenti fino al terzo grado ed affini entro il secondo grado possono effettuare gli interventi domotici, pagarne le spese ed usufruire dell'agevolazione fiscale.

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